#ESTATE #GUSTO: IL LIGNANESE GIORGIO VENUDO PRESIDENTE REGIONALE CONFARTIGIANATO

  19 Agosto, 2016

SETTORE DOLCIARIO PER LA SECONDA VOLTA CONSIGLIERE NAZIONALE GELATIERI E PASTICCERI

ACCANTO AL VERO #GELATO #ARTIGIANALE LA SFIDA DELL’EDUCAZIONE DEI #CONSUMATORI E DELLA FORMAZIONE DELLA CATEGORIA

Il lignanese Giorgio Venudo è stato nominato presidente regionale della categoria gelatieri e produttori dolciari di Confartigianato imprese, che raggruppa gelaterie e pasticcerie. Nonché consigliere nazionale e responsabile per la Bassa friulana. Venudo, che aveva già ricoperto tale incarico, è anche candidato alla presidenza nazionale delle categorie indicate. Il popolare gelatiere artigiano della città balneare friulana riprende così le redini del settore che aveva già guidato due mandati fa. Quando aveva sostenuto e stimolato strenuamente il perseguimento della più alta qualità da parte degli associati. In particolare ha sostenuto e sostiene la valenza del vero gelato artigianale, biglietto da visita di un settore che ha fatto conoscere l’Italia nel mondo, attraverso i numerosi gelatieri emigrati, in particolare dal bellunese e dal Cadore, ma anche dal Friuli Venezia Giulia, per portare il fresco gusto del prodotto italiano di qualità, realizzato con le basi naturali e il latte vero. Proprio per contrastare una tendenza, sostiene, davvero pericolosa, che ha portato l’Unione europea a consentire l’utilizzo del latte in polvere nella produzione dei dolci. E poter mantenere intatto il fascino e l’appeal dei gusti del gelato della tradizione. L’elezione del presidente nazionale della categoria per la Confartigianato è in programma per il 27 settembre. In tale ottica, Giorgio Venudo anticipa che il suo programma, anche già da presidente regionale e pertanto consigliere nazionale, mira tra l’altro a intraprendere un percorso sinergico con gli enti locali, affinchè alcuni problemi dei gelatieri e pasticceri che si riscontrano sul territorio possano essere rimossi per un corretto sviluppo di tali attività, a vantaggio degli operatori, ma in particolare dei consumatori e degustatori. Per questo sostiene, e sosterrà come ha sempre fatto, l’esigenza dell’utilizzo di materie prime genuine, di qualità, possibilmente del territorio e a km zero. Ma questo sforzo, che certo contempla un dispendio di maggiori risorse ed energie per gli operatori, sarà vano senza una adeguata e corretta informazione ed educazione dei consumatori. Proprio considerando che non sta agli operatori insegnare ai bimbi a scegliere, per esempio, un gelato con colori tenui e naturali, ma ricco di fattori nutritivi e di gusto, rispetto a uno più colorato e accattivante: -“si ricordi che la menta naturale non è per nulla verde; così come il succo di limone palesemente non è giallo di suo”. “Serve poi – aggiunge Venudo – prevedere un percorso di formazione dei gelatieri, e vanno trovate forme di agevolazione per chi intraprende questo mestiere; compresa la stipula di convenzioni con le aziende produttrici dei macchinari”. “Occorre poi sdemonizzare la nocività del consumo dei dolci e dei gelati – prosegue Venudo. “L’eccesso – precisa – non fa certo bene con nessun tipo di alimento, ma i dolci, e in particolare il gelato, rappresentano un alimento; come tale debbono essere considerati anche nelle diete salutistiche”. Rivolgendosi alla categoria, Venudo prevede di favorire gli operatori nella conoscenza dei moderni macchinari, delle attrezzature e degli apparecchi che possono facilitare la produzione di gelato di qualità.

 

Giorgio Venudo fa gelato da quarant’anni. Ha ereditato la passione e il tipo di attività dallo zio, che già negli anni ’60 serviva il gelato artigianale in spiaggia avvalendosi di un triciclo a pedali, e si faceva chiamare ‘Paperone’. Come Giorgio, richiamava i bagnanti con il suono di una caratteristica trombetta. Giorgio oggi è soprannominato per questa discendenza professionale ‘Papero’. Appellativo che usa anche nei suoi prodotti, come la Crema del Papero, fatta con le uova, non con le polverine. Giorgio Venudo, che è assecondato in spiaggia dal figlio Matteo, oggi si avvale di un moderno mezzo semovente elettrico, dal quale serve il gelato raffreddato non più dai cubetti di ghiaccio inseriti tra le vaschette, la mattina prima d’arrivare in spiaggia, come faceva lo zio. Bensì da un moderno sistema di refrigerazione che gli consente di servire il prodotto, ambito per mitigare la calura, fino alla sera, percorrendo la battigia, a Lignano Sabbiadoro, dal faro rosso di Punta faro fino all’altezza del Duomo della città, e ritorno. Lungo il suo percorso grandi e piccini attendono di sentire il suono della trombetta che annuncia il suo arrivo. E conosce buona parte delle famiglie che da anni animano la spiaggia. Diverse di esse, da quando hanno cominciato a degustare il gelato di Giorgio, sono arrivate alla quarta generazione, e ci tengono a sostenere con lui il gelato artigianale. Come per una famiglia di Gonars, emigrata in Francia. Per loro il ricordo del mare e della spiaggia fine di Lignano si affianca al gusto del gelato del ‘Papero’. E dei gusti che Venudo spesso chiama con nomi di fantasia, semplicemente riprendendo le voci dei più piccini che ancora non sanno pronunciare bene i nomi: per esempio ‘ciucciolata’. Oppure ci mette del suo, come per il ‘fior di mucca’, che è il fiordilatte.

Carlo Morandini

Lignano Sabbiadoro, 18 8 2016.

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