Vetrina imperdibile a Strassoldo (Ud) per le proposte dell’arte dei mestieri

  19 Ottobre, 2022

Ai Castelli bagnati dalle acque il ricordo del Professor Marzio Strassoldo

Visitare i Castelli di Strassoldo per me è ripercorrere un pezzo fondante della storia della cultura e della ricerca friulane. Il ricordo va all’amico, ma anche sostenitore Marzio Strassoldo di Graffembergo, che qui abitava. Rettore dell’Università di Udine, della quale fu tra i fondatori, Presidente della Provincia, economista e accademico, ideatore e fondatore della Sstef, la Società scientifica e tecnologica della lingua friulana, appassionato linguista, seppe cavalcare in modo così appassionato l’identità da raggiungere traguardi impensabili e, forse, purtroppo, non replicabili. Molto equilibrato e sempre attento e diplomatico, aveva mutuato queste doti dalla sua provenienza e dall’abitudine familiare, una discendenza legata alla storia di quella Bassa friulana che concordava di voler chiamare Riviera per la ricchezza di contenuti e di memorie, ma anche di peculiarità territoriali, come il complesso di Strassoldo e le sue acque, da far conoscere e divulgare a una platea il più possibile vasta.

Il suo paradigma era ‘podé’, potere, non nel senso dittatoriale del termine, bensì dal significato profondo che è racchiuso nel termine della lingua friulana: potere, ovvero si può, possiamo, affermazione che considerava ovviamente conseguente a ‘volè’, volere. Sulla base di queste tracce di cultura non soltanto locale basava la sua azione, le iniziative e i progetti che ipotizzava e generava senza soluzione di continuità.

Fu così che nacque quel progetto quasi impossibile che intendeva mettere a disposizione di un pubblico ricercato, ma anche quale traccia del ‘si può’ da tramandare ai giovani, che chiamammo ‘Cil & Tiere’, in lingua friulana Cielo & terra, della quale mi indusse a divenire il Direttore editoriale. Era, ed è rimasta come messaggio indelebile dello spessore del Professor Marzio Strassoldo, la riproposizione dello schema e dello stile della prestigiosa rivista internazionale Le Scienze, pubblicata nelle lingue Friulano e Inglese, destinata alla comunità scientifica di tutto il mondo. Il mio compito? Non me la mise giù facile: implementare nel mondo scientifico lo stile di informazione e comunicazione giornalistico, per poter meglio trasmettere il senso e il contenuto delle scoperte e dei traguardi della ricerca.

Un messaggio che Gabriella Williams di Strassoldo, proprietaria de Castello di Strassoldo di Sopra, ha voluto perpetuare mettendo a disposizione l’intero compendio per creare una esposizione al coperto, all’interno dei manieri, alcune parti risalgono al settimo secolo, e nei giardini fioriti il meglio dell’arte dei mestieri, ovvero decine di botteghe artigiane nelle quali gli autori proponevano le loro realizzazioni. Un’occasione che nei Castelli di Strassoldo si tiene, con temi diversi, dal 1998, dando spazio, com’è accaduto stavolta, anche al vivaismo. L’esposizione, nella quale ci ha guidato la collega Marina Tagliaferri che ne cura la comunicazione da tempo e ha voluto rivolgere un’attenzione particolare ai giornalisti e alle giornaliste di ARGA FVG, si sviluppava lungo un percorso di 1,3 km, nel corpo principale del Castello di Sopra, nei giardini degli armigeri, nel parco, nella pileria, nel brolo, nella cancelleria.

Copricapi, stoffe e abiti di pregiata fattura con materiali riciclati o con tessuti di pregio, calzature di antica fattura, elementi di arredo, composizioni floreali, creazioni artistiche, elementi per l’illuminazione e l’abbellimento, ma anche chicche del gusto, dai biscotti e dolci tradizionali, ai formaggi di pregio, ai dolci del Mosaico di Aquileia. Il tutto per offrire, in un contesto magico uno spaccato del meglio dell’arte dei mestieri del nordest e non solo.