Territorio: rilanciare il mondo rurale attraverso produzioni di pregio rivolte alla filiera turistic

  1 Aprile, 2019

È possibile com’è emerso dal talkshow di ARGA FVG CassaruraleFVG e Riviera Friulana

Il partecipato incontro all’Hotel Internazionale per approfondire le potenzialità

Ha colto l’attenzione degli imprenditori del mondo rurale, dei ristoratori e del mondo bancario il talkshow organizzato dall’ARGA FVG in collaborazione con l’Associazione culturale La Riviera Friulana, sul tema della valorizzazione del territorio e del paesaggio attraverso la qualificazione delle attività rurali da orientare per cogliere le attese del gusto dei turisti e dei potenziali visitatori dell’area rivierasca e delle grandi spiagge di Lignano Sabbiadoro e Grado. L’evento, sostenuto dalla Cassa rurale del FVG, si è svolto a Cervignano all’Hotel Internazionale. Un uditorio numeroso e attento ha raccolto la sfida lanciata dai relatori, moderati dal presidente di ARGA FVG, Carlo Morandini, di riconsiderare il territorio e di osservare con un’ottica nuova un’area fino a qualche decennio fa considerata marginale. Poi, grazie ai pionieri dell’agricoltura di pregio, e agli imprenditori turistici lungimiranti, è cresciuta tanto da offrire numerose peculiarità che sono state illustrate ai presenti attraverso il video xxx, realizzato da La Riviera Friulana con la collaborazione del Fotocineclub Lignano, di Antonio Boemo e Carlo Morandini. Peculiarità, che spesso sono sconosciute o trascurate anche dagli abitanti dell’area. Ma sono già amate e apprezzate da centinaia di migliaia di turisti che com’è stato ricordato da Gabriele Cragnolini, referente di Italia Nostra, intervenuto in apertura dopo il saluto introduttivo del presidente della CRFVG, Tiziano Portelli, ormai raggiungono le terre rivierasche anche da lontano sfruttando le ciclovie, le vie d’acqua, i percorsi in mezzo alla natura. In un territorio che da sempre è stato considerato nel cuore del continente, visto che veniva percorso dagli antichi, dai pellegrini lungo i Cammini, da popolazioni che scendevano verso il Mediterraneo o salivano verso l’arco alpino. In un territorio che come ha ricordato l’agronomo Cragnolini, studioso del patrimonio vegetale, nei secoli si è connotato con paesaggi diversi: dalla ‘selva lupanica’ che ricopriva l’intera pianura padana ai prati e pascoli di terreni lavorati dall’uomo. Fino ai giorni nostri. Perché il paesaggio, ha precisato, è quello che noi percepiamo, ed è fatto anche di profumi, e dei sapori di ciò che vi realizziamo. Ricavandolo, ha proseguito Enzo Lorenzon, presidente della Doc Friuli Isonzo e del Consorzio di bonifica, con la capacità di saper interpretare le sue potenzialità. Di comprendere ciò che vi si può coltivare con profitto, per realizzare prodotti di qualità. Infatti, partendo dall’attività agricola familiare, Lorenzon ha realizzato un’azienda agricola e vitivinicola, seguita anche dai figli Davide e Nicola, che realizza vini di alta qualità. Il più pregiato, un blend con i vitigni dell’area, è stato chiamato Sontium, dall’antico nome latino dell’Isonzo. Ma se gli agricoltori possono compiere un salto di qualità per passare dalle colture massive a quelle specializzate e pregiate, occorre affrontare un’emergenza che per il settore primario non è più mediatica. Bensì reale. La scarsità d’acqua connessa ai cambiamenti climatici. Che potrebbe danneggiare non soltanto l’agricoltura. Le colture specializzate incontrano facilmente il gradimento dei consumatori, e dei turisti. E come ha aggiunto Lorenzo Feresin, produttore di Fiumicello, possono divenire, come aveva anticipato Cragnolini, occasione per visite e incontri didattici, anche rivolti ai ragazzi delle scuole e ai curiosi del territorio. Colture, orticole e frutticole, che vanno prescelte assecondando le vocazioni del territorio. Feresin ha auspicato riprenda l’iniziativa Aziende aperte, che permetteva a tutti di avvicinarsi al mondo rurale e alle sue produzioni di qualità. Un passo avanti può essere compiuto con produzioni di filiera e orientate. Come ha suggerito Matteo Rizzetto, direttore della rete d’impresa Sincero, è possibile anticipare le aspettative dei turisti e avviare la produzione delle materie prime da loro attese. Ottenendo, in questo progetto di filiera, la fidelizzazione dei turisti e nel contempo aumentando la redditività d’impresa. Un passaggio economicamente possibile e auspicabile, ha sostenuto Stefania Troiano, docente di Economia agraria ed estimo all’Università di Udine, perché è tra le aspettative dei milioni di turisti che ogni anno si spostano alla ricerca delle specificità. In forme di turismo che sono sempre più attente alle carature del territorio e a ciò che ne rappresenta la sintesi attraverso le produzioni di pregio.

Cervignano, 29 marzo