RIVIERA GIULIANA: UN CALEIDOSCOPIO DI SAPORI IN MEZZO AL GOLFO TRA LA RIVIERA E IL GUSTO

  28 Giugno, 2012

ESCURSIONE DAL MARE APERTO ALLE FALESIE DI DUINO PER SPOSARE AI PAESAGGI COSTIERI I SAPORI RIVIERASCHI

Immaginate il caldo riflesso del Golfo di Trieste sulle scogliere della Riviera Giuliana. Una giornata afosa, sulla terraferma, sicuramente motiverà i più curiosi ad andare a scoprire se sul mare un anche flebile refolo di vento mitiga la calura. Ed ecco l’occasione. Non usuale anche per il cronista enogastronomico e velista: una gita degustazione lungo tutta la Riviera Giuliana sulla motonave Delfino Verde.
Che ogni giorno solca le acque del golfo. La ghiotta e fresca opportunità è offerta dall’azienda Barone, che scopriamo specializzata nell’arte pastaria artigianale. E’ di Trieste, ma è più conosciuta in Slovenia e Croazia con i suoi prodotti di pregio. Ci imbarchiamo a Porto San Rocco (Muggia-TS) e saliamo a bordo assieme a Stefano Cosma, gourmet e giornalista-scrittore appassionato del Nord Est, ma soprattutto del suo Collio e del Carso.
Per scoprire che l’evento festoso, musicale, ma di puro relax degustativo, ci porterà sotto costa fino alle falesie di Duino e ai resti del castello della Dama bianca. Una opportunità davvero interessante. Anche perché inframezzata dalle portate di kieffel all’anice, alle erbe, dei paccheri alla mediterranea, di varie pietanze tutte con la base dei prodotti del pastificio Barone, presentati dal titolare dell’azienda.
L’avvio della navigazione, mentre lasciamo alla nostra destra la Ferriera di Servola e il Porto commerciale, due icone del paesaggio triestino, è scandito dalla degustazione dello spriz al liquore di sambuco, proposto dal un’azienda giuliana. Fresco e gradevole, proposto con foglie di menta quasi un leggero moyto.
Poi, mentre scorre accanto a noi Barcola dove accostiamo per accogliere altri ospiti, l’abbinamento con gli assaggi di degustazione si sposa meglio con la sapidità e il calore umido dell’aria circostante, splendidamente mediato dalla ventilazione di spostamento della motonave: i vini di Marco Roncus, di Cormons. Tra essi il Bianco Collio e il Friulano.
Vini che si sono guadagnati non molte vendemmie fa la citazione di una delle più autorevoli riviste enologiche mondiali quale ‘più buon bianco del mondo’. Scorsa gran parte della Riviera giuliana, con le rive di Santa Croce, l’hotel Enalc con la mitica trattoria Bellariva adagiata sulla spiaggia sassosa, ci avviciniamo a Sistiana e al costruendo villaggio della baia omonima, nella ex cava di pietra che ha fornito marmo agli antichi romani, come alle dimore gentilizie viennesi e di buona parte della Mitteleuropa.
Il percorso di questo recupero ambientale volto alla fruizione ce lo ricoda Marino Vocci, a bordo con noi, sindaco di Duino Aurisina all’epoca della ideazione del progetto. Marino, giornalista, saggista, scrittore, tra l’altro è ideatore di una iniziativa-trasmissione televisiva per Telecapodistria denominata ‘La barca dei sapori’, premiato per questo dall’Associazione regionale della stampa agricola, agroalimentare, dell’ambiente e territorio (ARGA FVG) con l’ormai ambito riconoscimento ‘Premio Giornalistico Valerio Ghin’, nella prima edizione. Da lì andiamo quasi a toccare la scogliera di Duino, sostiamo sotto al castello dei principi della Torre e Tasso. Poi occorre intraprendere la rotta del ritorno. Mentre si susseguono le degustazioni, anche del buon caffè Qubik  di Sgonico , e dell’ottimo amaro triestino prodotto da Piolo e Max piccolo Liquorificio artigianale .

Mentre, sullo sfondo rivierasco, si accendono le luci del tramonto, consentendoci di apprezzare la varietà dei paesaggi e la sky line della Riviera Giuliana. Al ritorno a Porto San Rocco, stavolta non sede di eventi con velisti da America’s Cup, bensì meta finale della nostra escursione , non ci resta che ringraziare davvero  l’azienda  Barone, per l’occasione offertaci, di rimanere a lungo assieme ad appassionati e gourmet giuliani, sloveni, e non solo, di conoscere sapori nuovi, esaltati dalla sapidità dell’aria del Golfo, e di avere scorso tutti d’un fiato i paesaggi morbidi ma intensi della Riviera Giuliana.
Carlo Morandini