L’UNAGA, STAMPA AGRICOLA E AGROALIMENTARE NAZIONALE
13 Aprile, 2012GIORNALISTI: L’UNAGA, STAMPA AGRICOLA E AGROALIMENTARE NAZIONALE, INCONTRA IL MINISTRO CATANIA
PREOCCUPAZIONE PER GLI EFFETTI DELLA CRISI SULL’INFORMAZIONE DEL SETTORE RURALE E AGROALIMENTARE
Primo incontro del vertice nazionale della stampa agricola e agroalimentare con il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Mario Catania, in occasione del 46.Vinitaly, a Verona. La Giunta dell’UNAGA, l’Unione Nazionale delle ARGA, che sono le Associazioni regionali della stampa agricola, agroalimentare, dell’ambiente e territorio, ha espresso al Ministro Catania la necessità di un raccordo stretto tra l’organizzazione della stampa specializzata e le massime istituzioni del settore primario. La delegazione di giornalisti, guidata dal Presidente UNAGA,
il veneto Mimmo Vita, composta dai vicepresidenti, il pugliese Roberto De Petro e il friulano Carlo Morandini, dal tesoriere Efrem Tassinato, e dal Presidente dell’ARGA del Veneto, Fabrizio Stelluto, ha espresso al Ministro la preoccupazione del mondo giornalistico di settore per i riflessi negativi della crisi in atto sull’informazione specializzata. La riduzione delle pagine dei quotidiani e della loro tiratura, la contrazione del budget per le emittenti radiotelevisive pubbliche e private, rischiano di vedere penalizzate soprattutto le pagine dedicate al mondo rurale e del gusto. le conseguenze sarebbero fortemente negative per l’intera filiera rurale e quelle collegate, perché da tempo i media tendono a concentrare la comunicazione e l’informazione rurale ed enogastronomica proprio in tali spazi riservati. Accanto a ciò, l’UNAGA, che è un Gruppo di specializzazione della FNSI, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, ha sottoposto al Ministro l’opportunità che sia sostenuta la formazione continua dei giornalisti. Questo per assicurare una corretta informazione dei consumatori e dell’opinione pubblica, soprattutto in occasione delle emergenze, spesso soltanto mediatiche. Che periodicamente si abbattono sull’agricoltura mondiale, e, di riflesso, su quella italiana.