LA DOC FRIULI O FRIULI VENEZIA GIULIA OCCASIONE DI CRESCITA ULTERIORE

  27 Luglio, 2016

#AGRICOLTURA #TERRITORIO: EDUCATIONAL D’ESTATE DI ARGA FVG

SUI COLLI ORIENTALI

NELL’AGRITURISMO  DELL’AZIENDA AGRICOLA ADRIANO GIGANTE A CORNO DI ROSAZZO (UD)

UN INTERESSANTE APPROFONDIMENTO E IL GUSTO DEL VIGNETO FRIULI IN COLLINA

Il vigneto regionale alla vigilia dell’avvio della Doc Friuli o Friuli Venezia Giulia si arricchisce di elementi di eccellenza rivolti agli appassionati del turismo del gusto e del territorio. Laddove il terroir consente di realizzare i grandi vini che hanno caratterizzato la crescita del settore enologico del Friuli Venezia Giulia, spuntano i siti vocati a coniugare la proposta di vini di qualità con una rinnovata accoglienza. Che prevede la possibilità di sostare tra le vigne per degustare i prodotti enologici e gustare l’ambiente collinare là dove sono stati prodotti. E di soggiornare tra i filari, a poca distanza da siti di grande interesse culturale, e storico. Una Doc, quella Friuli, o Friuli Venezia Giulia, che vede unito il mondo vitivinicolo. E potrà rappresentare l’occasione per il rilancio di un settore che a partire dagli anni ’80 è sempre cresciuto e si è affermato nel mondo. Pur dovendo combattere contro una burocrazia dilagante. Spesso capace di spegnere l’entusiasmo per inseguire regole e balzelli a volte ben distanti dal lavoro quotidiano nelle campagne e tra i filari.

Questi alcuni dei temi toccati nel corso dell’Educational d’estate organizzato dall’ARGA FVG. Questa volta non è stato dedicato alla forestazione e alla filiera legno, all’ambiente boschivo, come negli anni precedenti quando l’incontro estivo dell’Associazione, che è Gruppo di specializzazione della FNSI, si era tenuto a Paluzza (Ud), nella sede del Cesfam. Ma alla viticoltura di pregio e ai riflessi della nuova Doc che raggruppa le zone vitate del Friuli Venezia Giulia. L’occasione è stata offerta dalla presentazione alla stampa agricola e agroalimentare di ARGA FVG del nuovo agriturismo dell’Azienda Agricola di Adriano Gigante, a Corno di Rosazzo (Ud) in via Rocca Bernarda, 3. Di recente, è stata realizzata la nuova cantina, inserita nella collina adiacente e quindi ‘climatizzata’ dall’ambiente naturale, che consente di far maturare il mosto e portare i vini fino all’invecchiamento in barrique. Ma anche un moderno agriturismo, realizzato con i criteri della massima sostenibilità, insonorizzato per consentire agli ospiti di gustarsi la pace e tranquillità della collina friulana anche nel periodo nel quale la lavorazione dei vigneti fa muovere trattori e macchinari fin dalle prime luci dell’alba. E arredato e curato nei minimi dettagli, per offrire il massimo confort e le dovute attenzioni agli ospiti. Per farli sentire come a casa loro. L’agriturismo, dispone persino di una zona wellness con una piscina con acqua calda, dalla quale si può ammirare il suggestivo paesaggio collinare vitato, e quello retrostante montano, dominato dal monte Matajur. E con il bagno turco e la sauna. Come ha voluto precisare Adriano Gigante, la burocrazia è un elemento davvero negativo per lo sviluppo. Non solo della viticoltura, ma dell’intero mondo rurale. Ciononostante, in particolare la viticoltura ha saputo crescere costantemente. E ora si affaccia al mondo dei degustatori e dei navigatori del gusto con una proposta che è nuova per questo territorio, ma è ormai consolidata in altre realtà del Paese. Dove si è saputo scommettere già decenni orsono sul turismo enologico e del territorio. L’agriturismo di Gigante è dunque ora una punta di eccellenza dell’area. Uno degli elementi capaci di raccordare la proposta dei grandi vini con le carature del territorio. Con la capacità di fare accoglienza che accomuna molti viticoltori, ed è favorita dall’elemento di coesione e condivisione che è rappresentato dal vino di pregio. A proposito: non abbiamo ancora parlato dei vini… Gigante, già alla fine degli anni ’80 e agli inizi degli anni ’90 era conosciuto per il Tocai dal gusto caratterizzato ma equilibrato. Era uno dei vini preferiti alle serate del Ducato dei vini friulani. Con caratteristiche che derivano al territorio, dalla disposizione delle viti, dal microclima, dalla capacità dei viticoltori di curare il prodotto, partendo dalle viti, dal vigneto, fino all’imbottigliamento. Da tutto ciò deriva il pregio del Friulano ‘storico’ dell’azienda, proposto in magnum per rafforzarne la qualità trasmessa dal vigneto più datato dell’azienda. Un gusto più deciso e una gradazione alcoolica leggermente più elevata rispetto a quello di annate più recenti, pure proposto in magnum. La moderna viticoltura regionale prevede anche le bollicine: una delle uve più apprezzate dai degustatori è la Ribolla gialla Prima Gialla, che assicura sapidità e mineralità allo spumante Brut. Piacevole e caratteristico anche il brut di Schioppettino Prima Nera, con note più secche, e leggermente amarotiche. Come altri spumanti da uve rosse. Dopo diverse annate di Friulano, si è passati ai rossi: lo Schioppettino, il Piculit neri, ha accompagnato i piatti preparati dalla moglie di Adriano Gigante, Giuliana, che collabora nell’Azienda. Molto apprezzato anche il Pignolo, gustoso e dal sapore pieno. Un vitigno che è stato riscoperto proprio in questa zona dei Colli orientali del Friuli. E per finire il Picolit, che da tempo è la ‘chiusa’ ideale delle degustazioni: una chicca che era stata lanciata da Gino Veronelli e isi Benini, agli inizi degli anni ’80.

Carlo Morandini