Formazione e informazione contro l’abbandono selvaggio dei

  16 Settembre, 2020

rifiuti

Corsi per la scuola dell’obbligo potrebbero essere curati dai Consorzi dei Comuni

La mancanza di certezze anche nel settore dello smaltimento dei rifiuti, o meglio la carenza di indicazioni e protocolli, che peraltro cambiavano frequentemente, ha generato confusione sull’argomento, tra i cittadini, dall’emergenza in poi. 

Spesso, anche ora, non tutti hanno le idee chiare sul conferimento dei rifiuti, quotidiano, settimanale, periodico. Specialmente sul come liberarsi dei rifiuti speciali. Ma, purtroppo, a volte, il tema è come ‘disfarsene. Il problema che si sta reiterando in diverse località, anche nel Friuli Venezia Giulia è quello dell’abbandono selvaggio dei rifiuti. Spesso, probabilmente perché poco o male informati, i cittadini sono portati a liberarsene in maniera spiccia. 

Specialmente di quelli ingombranti o  considerati tossico-nocivi. E scaricano sacchi, bidoni, contenitori, materiali di scarto di lavorazioni o residui di lavori, in luoghi apparentemente riposti. Ma che poi vengono scoperti da chi si trova a passare lì vicino. 

Che poi doverosamente invia una segnalazione alle autorità competenti per sollecitarne il recupero: in questo caso si tratta della Polizia comunale, i Vigili. Che sono costretti a compiere un sopralluogo, poi a far analizzare le sostanze rinvenute, e a conferire il tutto in siti o luoghi deputati allo smaltimento o alla trasformazione. Che cosa significa tutto questo? Che a pagare i costi delle operazioni citate sono i Comuni. Ovvero i cittadini, cioè tutti noi. 

Che cosa si potrebbe fare per cercare di arginare il fenomeno? Se analizziamo la situazione più a fondo, si tratta di un problema favorito dalla mancanza di educazione sugli effetti di un gesto fatto con noncuranza. È per questo che prima si inizia a far conoscere ai cittadini, a cominciare dalle scuole primarie, il costo sociale e i problemi ambientali ma anche sanitari connessi all’abbandono e al mancato trattamento dei rifiuti, maggiore è la possibilità che poi, da adulti, i ragazzi ora in età scolare tengano comportamenti più consoni e rispettosi dell’ambiente, e della salute pubblica. 

Educazione e formazione, quindi, cominciando dalle elementari: l’organizzazione di corsi mirati potrebbe consentire di ottenere buoni risultati. La formazione mirata ha però un costo. Quindi, necessita di risorse ad hoc. In un’epoca nella quale l’utilizzo dei fondi pubblici è sempre più limitato per i problemi che sta attraversando l’economia privata, e di conseguenza quella pubblica, la disponibilità di esperti per i corsi nelle scuole potrebbe essere posta a carico dei Consorzi dei Comuni

Campagne informative mirate potrebbero poi tenere accesa l’attenzione dell’opinione pubblica, degli adulti, sul tema rifiuti. Perché la consapevolezza dei cittadini in materia si riflette in un risparmio di costi, pubblici, ma anche privati. Ma nel contempo, nel risparmio di un bene che è sempre più prezioso e sotto attacco, che è l’ambiente nel quale viviamo.  

Guido Dorigo