CUCINA STELLATA D’INVERNO: CREATIVITA’ E ARTE IN CUCINA

  28 Gennaio, 2016

RENDONO PREZIOSI ANCHE I PIATTI PIU’ CONOSCIUTI

SIA CHE SI SCELGA LA CUCINA DI PESCE O DI DEGUSTARE PIATTI A BASE DI CARNE L’ARTE E LA PROFESSIONALITA’SANNO REGALARE EMOZIONI ANCHE ATTRAVERSO I PIATTI PIU’ CONSUETI

Risalire i colli morenici nelle fresche e terse giornate invernali consente di raggiungere un ambiente naturale unico. Di avvicinare scorci e paesaggi che fanno dell’anfiteatro collinare una skyline formata dal mix tra la ruralità dell’area e le bellezze dell’ecosistema locale. Percorrere la strada che da Pagnacco conduce al Castello di Colloredo Mels, che si tuffa nella valle per poi risalire la collina fino a scontrarsi con il suggestivo maniero, fa vivere non solo ai turisti, ma anche a coloro che frequentano più abitualmente la zona, emozioni che soltanto una natura intatta e mantenuta dall’uomo possono far riscoprire. L’ambiente del posto, il percorso di avvicinamento lungo la strada che risale la collina, la location, la placida collocazione rurale: sono elementi che non possono che facilitare la degustazione di cibi e vini di pregio, e favorire il relax e la convivialità. In questo contesto fortunato, quasi fatato, si è sviluppata l’attività di Piero e Matilde Zanini: il Ristorante La Taverna di Colloredo di Monte Albano. Che se quest’anno compirà il 37. anno di attività, il prossimo anno festeggerà anche il ventennale dell’ininterrotto riconoscimento più ambito nel mondo della ristorazione: la Stella assegnata dalla guida Michelin. La cucina stellata e una selezione di vini di alto livello, fanno del Ristorante La Taverna la meta ambita dei gourmet, ma anche degli appassionati del migliore abbinamento tra il cibo e il vino di alta qualità. In tutte le stagioni. Anche d’inverno, nelle giornate di bel tempo, il locale offre occasioni imperdibili, come la possibilità di gustare l’aperitivo sul terrazzo affacciato al giardino e al suggestivo scenario collinare. La cucina, come nelle altre stagioni, è tutt’altro che banalmente ancorata alla tradizione invernale. L’abilità dello chef Roberto Franzin, le idee e la capacità di anticipare le attese degli ospiti, anche dei più esigenti, riescono infatti a rendere tutt’altro che banali anche i piatti tipicamente invernali. Che un tocco di creatività, unitamente alla capacità di individuare le materie prime di eccellenza e di saper utilizzare le tecniche di preparazione migliori, sanno esaltare. Cominciamo dal pane, rigorosamente fatto in casa. Proposto in apertura del menù, ci fa quasi rievocare il rito più antico della tavola: la distribuzione del pane ai commensali. Panetti mignon, fatti con il lievito madre, con la zucca, il cumino, le noci… Dopo lo spumante per aperitivo, un vino strutturato ed elegante del Collio, della cantina Toros, asseconda il Polipo scottato, con puntarelle, su salsa di patate, cipolla e alici. Piatto che alterna alla morbidezza del polipo la croccantezza dell’ortaggio. Data la stagione, una fragrante ed equilibrata Crema di cipolla con brodo di San Daniele bignole al Montasio e croccantino di San Daniele ci accompagna verso il secondo portandoci… alla temperatura ideale per affrontare l’inverno. E continuiamo con la cucina di pesce, passando al Rombo, con il radicchio Rosa di Gorizia e castagne, dal gusto morbido e appagante. Un piatto che si addice anche al clima invernale. Se scegliamo un percorso dedicato alla carne, Piero ci suggerisce di aprire con la gustosa e pregiata Scaloppa di fois gras e il pane brioche. Il vino bianco di Toros è azzeccato anche in questo caso. Questo menù più strutturato ci invita a gustare i piacevoli Agnolotti, con verza e costicine di maiale. Per poi passare a un piatto delizioso, e di effetto visivo: le morbidissime costicine di agnello, con tortino di patate e salsa ai mirtilli rossi. In questo caso, optiamo per un vino rosso altrettanto importante, ma non invasivo: il Pinot Nero. È arrivato il momento del dolce: mela, muffin alla rosa e gelato alla vaniglia, con succo di mela, sempre fatto in casa, versato al momento. Una tavolozza del gusto che trova l’eccellente abbinamento nell’etereo e imperdibile vino aromatico francese: il Sauthernes. Un percorso ricco di sorprese ed emozioni, sia che siamo appassionati della cucina di pesce, che amanti delle carni. Che sarà proposto per quasi tutto l’inverno, fino all’affacciarsi della primavera.

Nel frattempo, non mancheranno occasioni particolari di degustazione, come quella che ci attende per il 10 febbraio, nel giorno delle ceneri: il menù sarà dedicato all’aringa.

Carlo Morandini

Colloredo di Monte Albano, 24 gennaio 2016.

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