CONGRESSO NAZIONALE U.N.A.G.A BARI 10-13 O TTOBRE 2013 DU G.P.GIRELLI

  7 Novembre, 2013

Il congresso nazionale dell’Unaga, ospitato a Valenzano, una manciata di chilometri da Bari, nel “Centre International de Hautes Etudes Agronomiques Mediterrannes”, è stato anche l’occasione per visitare alcune, fra le tante, aziende modello di prodotti di eccellenza della Puglia.La prima visita

Il CONGRESSO NAZIONALE UNAGA DI BARI OCCASIONE PER UN INTERESSANTE EDUCATIONAL SULLE PECULIARITA’ DELLA PUGLIA

A DIMOSTRAZIONE DELL’EFFICACIA DELLA FORMAZIONE CONTINUA PROMOSSA DALLE ARGA   Il congresso nazionale dell’Unaga, ospitato a Valenzano, una manciata di chilometri da Bari, nel “Centre International de Hautes Etudes Agronomiques Mediterrannes”, è stato anche l’occasione per

visitare alcune, fra le tante, aziende modello di prodotti di eccellenza della Puglia. La prima visita a Bitritto, a pochi chilometri dal capoluogo, in uno degli oleifici più antichi d’Italia, stiamo parlando dell’azienda De Carlo, fondata nel 1600. Per oltre quattro secoli, una gestione tutta familiare. Oggi il padre Saverio e la madre Grazia, nell’amministrazione, il figlio Francesco nella cura della produzione, la figlia Marina, laurea in scienze politiche e master in marketing, al commerciale, nazionale e internazionale, e con il marito Arturo Carone, al frontale, in pratica la gestione diretta della clientela. Una produzione annua di circa 250 tonnellate di olio, il 70 per cento venduto all’estero, Europa, Stati Uniti, e con tentativi di penetrazione in Russia e in Cina, anche se in quest’ultimo Paese, con qualche problema; i cinesi hanno già tentato più di qualche contraffazione del marchio. Accanto alla produzione dell’olio (la maggior parte delle materie prime proviene dai campi di proprietà), la famiglia De Carlo, attenta alle nuove esigenze del mercato, ha creato una linea di conserve vegetali in olio extravergine, olive in salamoia, sughi per la pasta, e deliziose creme, il tutto sia nella linea convenzionale, sia in quella biologica. Tutta la linea delle conserve è prodotta nel moderno laboratorio aziendale. La Famiglia De Carlo, attenta alle nuove esigenze del mercato, ha creato una linea di conserve vegetali in olio extravergine, olive in salamoia, sughi per la pasta, e deliziose creme, il tutto sia nella linea convenzionale che biologica. Tutta la linea delle conserve è prodotta nel moderno laboratorio aziendale. Numerosi i premi ricevuti dall’azienda per la qualità dei prodotti,ma quello di cui vanno più orgogliosi è certamente quello ricevuto quest’anno: l’olio De Carlo è stato riconosciuto, in una sfida su oltre un migliaio di produttori, come “l’olio extravergine di oliva migliore nel mondo”. La visita al frantoio e alle linee di produzione, ha preceduto la degustazione dell’olio e dei prodotti (olive, pomodorini sott’olio, melanzane conservate, lapascioni) non ha fatto altro che certificare l’eccellenza dei prodotti. E’ stata poi la volta della visita allo stabilimento “Cantine Torrevento” proprio nel momento che presentavano il primo rosato, in Italia, a denominazione di origine controllata e garantita. Un assaggio in anteprima di questo Docg Versatile e Adatto all’abbinamento con qualsiasi portata. Siamo a Castel del Monte, nell’Alta Murgia una terra di morbide colline, a poca distanza dalla fortezza ottagonale voluta da Federico Secondo di Svevia. Il presidente delle Cantine, Francesco Liantonio, ci ha accolto in uno stabile di pietra, un antico monastero del 1600, ristrutturato alla perfezione, dove si allineano le cantine scavate nella roccia, ricche di botti, da quelle grandi di rovere francese, a quelle di castagno della Lucania, fino alle piccole barrique, tutte in file ordinate. I vigneti si estendono ordinati in alcune centinaia di ettari collinari. Qui la fa da padrone il vitigno autoctono nero di Troia, cui si aggiungono l’Aglianico dalla maturazione tardiva e il Bombino bianco e il Pampanuto. Tra le uve per vini dolci il Moscato reale, che appassito dà un vino morbido e dai profumi intensi. L’azienda possiede, inoltre, vigneti anche nel Salento e in Valle d’Itria, dalle caratteristiche terre rosse. In queste aree, Torrevento, produce il Primitivo, il Negroamaro e il Niuru Maru. Ma non mancano i Chardonnay, il Falanghina, il Fiano e il Bombino Nero e la Malvasia. Numerosi i riconoscimenti per le “Cantine Torrevento” anche per il rispetto del territorio e l’impatto ambientale. La produzione dedicata al mercato Estero si avvicina al 75 per cento delle circa 5 milioni e mezzo di bottiglie all’anno. Una particolarità: nessuna bottiglia di vini Torrevento si trova negli scaffali della grande distribuzione. Da Castel del Monte a Noicattaro dove ha sede l’azienda ortofrutticola Franco Pignataro. Siamo giunti nel momento clou della produzione di uva da tavola. Oltre 200 dipendenti, quasi tutte donne, al lavoro per l’impacchettamento del prodotto, pronto alla partenza per raggiungere i mercati nazionali e quelli del Centro ‐Nord Europa: Francia, Svizzera, Germania, Inghilterra, Polonia, e Repubblica Ceca. Ma anche Paesi arabi e Nord-America. La produzione, oltre all’uva, kiwi, ciliegie, cavolfiori, coccomeri, broccoli, arance e clementine – come ci ha spiegato Franco Pignataro – avviene in aziende su 300 ettari di proprietà. L’azienda, fra le più grandi e organizzate del Mezzogiorno d’Italia, per l’attività di trasformazione e conservazione si sviluppa su un’ area di oltre 30mila metri quadrati, dei quali 7mila coperti.Dispone di macchinari e tecnologie all’avanguardia e costantemente aggiornate, di linee di lavorazione per uva e ortaggi e di 15 celle frigorifere anche in atmosfera controllata. A conclusione della tre giorni congressuale, siamo stati ospiti del sindaco di Valenzano, Antonio Lomoro, per la degustazione dei prodotti e della cucina pugliese, nel Castello Baronale concesso dalla proprietaria, la baronessa Matilde Falagario Martucci. Un palazzo che, grazie all’opera della proprietaria sta vivendo un nuovo periodo di splendore. Una struttura in pietra locale a forma quadrangolare cui si erge l’imponente torre Sveva. Il menu della serata proposto con piatti della tradizione curati dallo chef Antonio De Rosa, con ingredienti semplici ma di prima scelta. Dall’insalata di carote, arance e melograno, alla “Tiella” di riso, patate e funghi cardoncelli. Poi i cavatelli integrali con ceci e pancetta croccante e una zuppa di lenticchie e bietoline con crostini di pane al timo. Timballo di cicoria e finocchi in cartoccio con acciughe e olive. Mozzarelline in treccia e stracciatelle, salumi, dolci e piccanti, con varie provole, caciotte e pecorini, ma anche carni alla griglia e salsicciette tagliate a punta di coltello. Per finire pasticceria mignon, torte e dolci al cioccolato con scaglie di mandorle, il tutto innaffiato con vino. Per la cura dei piatti e per il servizio, la competenza dei docenti e l’entusiasmo e la professionalità degli alunni dell’Istituto professionale per i servizi alberghieri e della ristorazione “Armando Perotti”. Scuola nata nel 1958 per volontà dell’allora ministro della pubblica istruzione Aldo Moro e oggi punta di diamante della regione Puglia. Ad Accoglierci a Valenzano Il Gruppo Storico e gli sbandieratori e musici della città di Capurso

Gian Paolo Girelli