Alta formazione, tutela dei marchi e delle denominazioni: sono ingredienti anche della salute dei consumatori

  19 Ottobre, 2021

Un corso a Palazzolo dello Stella (Ud) per giornalisti, per stimolare la ricerca e l’attenzione nei dettagli

A volte garanzia di sicurezza alimentare e genuinità  

Alta formazione sulla comunicazione dei prodotti agroalimentari di pregio, le cosiddette tipicità, non sempre iscritte sotto l’egida delle Dop o Dogc, ma che costituiscono l’essenza delle tradizioni e delle doti e carature del territorio, spesso significa far conoscere, svelare aspetti e ricchezze inespresse di una realtà, il Friuli Venezia Giulia, che così come la Riviera friulana dove si è svolto l’evento, è uno scrigno di tesori agroalimentari, per gran parte espressione della nostra storia e identità. Per tutelare tutto questo vi sono i marchi, le denominazioni, che però a volte non sono difendibili nemmeno a fronte della territorialità e della certificazione di appartenenza a un territorio, un’area circoscritta, un ‘cru’, una identità legata a una località a un toponimo, perché le sofisticazioni, a volte anche mediatiche, sono in agguato.
Sono i contenuti del corso di formazione per giornalisti svoltosi a Palazzolo dello Stella, nell’agriturismo di Isola Augusta, organizzato da ARGA FVG per l’Ordine del Giornalisti assieme all’associazione Riviera friulana

Alta formazione, tutela dei marchi e delle denominazioni: sono ingredienti anche della salute dei consumatori.

Un successo di partecipazione, attenta, ma soprattutto negli esiti delle analisi prospettate dai relatori.

A cominciare dal presidente di ARGA FVG e dell’Associazione culturale La Riviera friulana, Carlo Morandini, che l’ha organizzato e moderato, il quale ha aperto la strada agli altri relatori evidenziando criticità e successi dei marchi nell’agroalimentare del FVG, frutto di battaglie combattute in sintonia tra gli enti pubblici, innanzitutto la Regione, i produttori e le loro organizzazioni, e i media.

Ma soprattutto grazie a figure emblematiche e fondanti come Massimo Bassani, il padrone di casa, tuttora vicepresidente di Agrapromo, che come ha ricordato è stato tra i fondatori della Casa del Vino, ideatore di marchi iconici, come Un vigneto chiamato Friuli e tra i soggetti che hanno acceso la miccia dell’idea rivierasca.

Oggi detentore di riconoscimenti assieme al figlio Jacopo nell’alta enologia in santuari del vino internazionale come Bruxelles.

Un percorso e una storia che sono stati confermati da Claudio Fabbro, agronomo, scrittore, giornalista, membro della prestigiosa Accademia dei georgofili che ha sede a Firenze.

Suo il compito di dettagliare e radiografare la storia e la cultura del vino, dalle origini ai nostri giorni, con una ricca messe di documenti anche antichi e probanti, ma anche, da maestro dei comunicatori del settore rurale e non solo,  quello di mettere in chiaro criticità, paure, casi risolti e non, ma anche nuovi scenari e pericoli per identità, marchi, produzioni.

Marchi, produzioni, identità, etichette, che sono il pane quotidiano dei soggetti certificatori, e di figure professionali di livello nazionale come Walter Bergamini, della Direzione centrale delle risorse agricole e forestali. 

A sorpresa e con efficacia, dopo la lezione su etichettature e situazioni particolari prospettatesi nel tempo, anche con consigli efficaci ai partecipanti, ha sottoposto ai comunicatori presenti le ricchezze inespresse e finora non utilizzate né conosciute delle biodiversità presenti sul territorio del FVG.
Regione che è tra le più ricche in Europa di peculiarità vegetali.

Si tratta migliaia di piante edibili e funghi che vivono tra le innumerevoli e articolate biodiversità. La loro fruizione a carattere alimentare porterebbe ricchezza al territorio attraverso attività agroalimentari rivolte a queste specificità.
Tanta carne al fuoco che è stata rinfrescata dall’ultimo relatore, il gelatiere, Giorgio Venudo, presidente nazionale di categoria per la Confartigianato. Accanto a brillanti rivelazioni sulle sue origini familiari, sempre legate al mondo del food (la nonna è stata cuoca della Zarina) ha spiegato ai partecipanti l’essenza del vero gelato artigianale, le modalità per distinguere quelli di maggior pregio, e ha, alla fine dell’evento, presentato un inedito sorbetto alla Ribolla Gialla, vino ovviamente di Isola Augusta, che si prepara a divenire un must tra gelati della Riviera friulana, a partire dall’autunno 2021.

In apertura dei lavori il segretario generale dell’UNAGA, Unione nazionale delle ARGA, Gian Paolo Girelli, aveva introdotto i lavori ricordando il ruolo della stampa specializzata a garanzia di una corretta informazione in un settore estremamente delicato, perché riguarda anche la salute di tutti, che è quello dell’enogastronomia e della vitivinicoltura, assieme all’agroalimentare. 

A suggellare l’esito del corso il vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti del FVG, Amos D’Antoni, che nel portare il saluto del presidente regionale, Cristiano Degano, ha evidenziato come deontologia e professionalità siano carature non banali per assicurare ai cittadini la più corretta informazione su ciò che mangiamo e ci troviamo nel piatto e nel bicchiere, giorno dopo giorno.  

Ida Donati