Alta cucina: al ristorante stellato La Taverna di Colloredo di Monte Albano il nuovo chef Ivan Bombi

  7 Marzo, 2018

Come ricorda Walter Filiputti il locale stellato con Piero e Matilde Zanini perpetua il sogno friulano del Boschetti di Tricesimo

Il 2018 ha aperto una nuova pagina per il ristorante La Taverna di Colloredo di Monte Albano. Il locale di Piero e Matilde Zanini, situato nella prestigiosa cornice ai piedi del castello dei Colloredo Mels, che si avvia verso il quarantennale dalla fondazione, e che per il ventunesimo anno consecutivo ha ottenuto la Stella Michelin, si avvale di un nuovo chef. Un cuoco giovane, che ha già acquisito un’articolata esperienza nella ristorazione stellata. Ivan Bombieri, veronese, conta già un’articolata esperienza, iniziata subito dopo la scuola alberghiera nella città scaligera, a La Stua e all’Antica Bottega del vino. Dal 2006 al 2008 è con lo chef Michele Motta, a La Cantina di San Rocchetto. Dal 2010 va nei grandi alberghi, come l’Alpen Royal di Selva di Val Gardena, nella cucina a una stella Michelin di Felice Lo Sasso. Poi entra a far parte delle brigate di cucina di Andrea Migliaccio, a Zermatt, e a Milano, all’Hotel Capri Palace con ristorante da 2 Stelle Michelin. Quindi, prima di essere ‘scoperto’ dall’alta cucina friulana, è con Italo Bassi al ristorante ConfFusion a Verona, e a Porto Cervo. Ciò che ha colpito Piero Zanini è il suo desiderio di apprendere, che lo ha portato a percorrere tutti i ruoli della cucina, dal cuoco degli antipasti, al cuoco dei primi, al pasticcere. Ivan Bombieri ribadisce di essere amante della tradizione, ma anche delle moderne tecniche di cucina, che consentono di valorizzare le materie prime del territorio. Materie prime, che a La Taverna si producono anche nel grande orto del ristorante, esposto al sole e accarezzato dalla brezza tiepida del sud e riparato dal colle del Castello dalla bora e dalla tramontana. Per avvalorare l’aplomb, la qualità del servizio, l’attenzione e la cura degli ospiti che hanno fatto del locale guidato da Piero e Matilde Zanini un sito esemplare, nel quale l’alta qualità viene proposta da quasi quarant’anni. Perpetuando, come ricorda il maestro dei cronisti del gusto del Nord Est, e storico della cucina italiana, Walter Filiputti, al quale di recente è stato assegnato il premio Carati d’autore, la grande e fondante esperienza del Boschetti di Tricesimo. Dove Piero Zanini ha mosso i primi passi nell’alta ristorazione. Riportando quella esperienza nel suo locale di Colloredo di Monte Albano. A La Taverna, proprio assieme a Piero e Matilde, Ivan Bombieri avrà il compito di interpretare il percorso che i titolari hanno perseguito e mantenuto fino a oggi, attento a preservare e trasmettere le tradizioni e i sapori del territorio, ma nel contempo a condire e ringiovanire il gusto e le pietanze, anche più antiche, con gli ingredienti della innovazione. La Taverna di Colloredo di Monte Albano, frutto dell’impegno quasi quarantennale degli Zanini, che avevano rilevato la piccola trattoria del paese, situata dove un tempo c’erano le serre del Castello che ospito Ippolito Nievo, e dove avevano lavorato il nonno di Piero, Galliano, e suo padre, su questo nuovo percorso del gusto si è incamminata con uno staff di cucina qualificato: Riccardo Celeghin, per la pasticceria, Andrea Signorini, per i primi, Richard Landauri, per gli antipasti. Saranno parte della brigata di cucina guidata da Ivan Bombieri, per rappresentare la continuità delle entusiasmanti esperienze, maturate a Colloredo sotto l’occhio attento e vigile di Piero Zanini, dagli chef Andrea Berton, per la prima volta la Stella Michelin nel 1997, Andrea Gabin, Giovanni Tavolaro, Alessandro Scian, Roberto Franzin. E nel rispetto della più salda tradizione locale, al Ristorante La Taverna sarà anche possibile degustare piatti di alta qualità pur essendo soltanto di passaggio, o avendo poco tempo a disposizione. Infatti, la saletta tradizionalmente destinata a reception del locale Stellato, ai piedi della scalinata di ingresso e tramite tra la suggestiva sala del Caminetto, la cantina e il salone degli archi, affacciata allo splendido terrazzo e al giardino rivolto al suggestivo panorama dei colli morenici, è rivolta ai gourmet frettolosi. Agli appassionati del gusto che non si possono soffermare a lungo nel locale. Con il servizio ‘Cence mantil’, che in lingua friulana significa: senza tovaglia. Si tratta di alcuni tavoli dedicati a un menù più semplice, un servizio più informale e un impegno meno oneroso. Per dare modo a un pubblico più ampio di curiosi del gusto di affacciarsi alle delizie dell’alta cucina.

Carlo Morandini