AGRITURISMO: PER IL VICEPRESIDENTE NAZIONALE GIANLUIGI VIMERCATI CASTELLINI OCCORRE VALORIZZARE IL T

  9 Settembre, 2015

LA GRANDE DINAMICITA’ DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI DELL’AREA CHE HANNO INVENTATO LE BOLLICINE PIU’

CONOSCIUTE AL MONDO DOPO LO CHAMPAGNE E IL PROSECCO

‘LA FRANCIACORTA DEVE DIVENIRE LA RIVIERA DEL BRESCIANO’

La forza dell’agriturismo: la vendita diretta dei prodotti aziendali. E’ la formula vincente di un modello che ha generato nelle terre vocate, in particolare all’enologia, una innumerevole serie di location in grado di accogliere nel pieno della realtà rurale e della identità del territorio appassionati del turismo lento, famiglie, sportivi amatoriali.. . Una scelta che per molte aziende del settore primario si è rivelata vincente. Ed è stata intrapresa fruendo delle normative che hanno disciplinato questa attività complementare a quella agricola. A distinguersi, sono le realtà che hanno imboccato per prime la strada dell’innovazione. Per assicurare un futuro alla propria attività, valorizzando le prerogative e le potenzialità dell’area. Ne è un esempio l’agriturismo ‘Al Ròcol’, a Ome, a un quarto d’ora dal lago d’Iseo. Così come dall’autostrada A4 Milano-Brescia. E a tre quarti d’ora da EXPO’2015. Ce lo ricorda Gianluigi Vimercati Castellini, che ne è il titolare, ed è presidente di Agriturist della Lombardia, nonché vicepresidente nazionale. Sul sito ove il nonno vendeva i prodotti della terra, la cascina ‘Alla stalla’, accanto alla strada che porta al Benaco, i suoi familiari, quarant’anni fa decisero di vendere direttamente i prodotti del posto. E di trasformare gradualmente le cascine in un agriturismo. Poi, hanno sposato la lungimiranza dei viticoltori del bresciano. I quali hanno scelto di realizzare uno spumante con base di uve Chardonnay. Una decisione coraggiosa, in una zona vitata nella quale da secoli si coltivano principalmente uve a bacca rossa, e che era già nota per il Curtefranca rosso, un uvaggio bordolese profumato e corposo, che si confà ad accompagnare le carni della zona, come il manzo all’olio, gli spiedi, tipici, quelli con gli uccelletti, oggi proibiti, e il Curtefranca bianco. Ora il territorio considerato, la Franciacorta, è noto nel mondo perché produce il terzo vino spumante più conosciuto a livello globale. E si tratta di un prodotto enologico di alta qualità. Nel corso dell’evoluzione del prodotto, dopo il veto da parte dei viticoltori francesi all’utilizzo della denominazione del metodo di spumantizzazione in autoclave, Champenoise, perchè ritenuta concorrenziale con l’immagine dello Champagne, i viticoltori della Franciacorta hanno concorso a creare per le bollicine italiane il disciplinare del Metodo classico italiano. Si tratta di una opportunità alla quale hanno successivamente aderito numerosi progetti di bollicine italiane, in tutta la Penisola, dal Salento al Friuli Venezia Giulia, alla Sicilia, al Veneto. Ritornando al settore agrituristico, come evidenzia Gianluigi Vimercati, oggi l’agriturismo italiano deve compiere un ulteriore salto di qualità. I modelli da perseguire sono in particolare quello altoatesino e la Champagne. “In questi giorni mi trovavo in Alto Adige: là l’agriturismo è contornato da un’articolata offerta del territorio, dalle piste ciclabili, ai percorsi naturali e guidati, alle eccellenze agroalimentari locali, che sono il complemento naturale alla proposta agrituristica”. Gianluigi è stato per un triennio presidente della Strada del vino del Franciacorta. E anche questa esperienza si è rivelata utile per vagliare le priorità che il sistema agrituristico deve saper affrontare per potersi affermare definitivamente nell’offerta turistica, enologica e agroalimentare. “Un grande vino – precisa – senza il territorio non è nulla”. Ma è importante anche prevedere il contatto diretto con i consumatori. ‘Al Rocol’ è una realtà che risponde ai requisiti dell’economia aziendale per diversi motivi, che vedremo in seguito. Ma soprattutto perché i Vimercati Castellini, vent’anni fa decisero di autogestire la commercializzazione dei prodotti enologici: i loro vini vengono infatti venduti esclusivamente in cantina. Si tratta di un’azienda di piccole dimensioni, che attualmente produce più di 70 mila bottiglie, tutte vendute direttamente. Valorizzando così la capacità di promozione di ogni produttore. Che sa tramettere con passione le carature del suo territorio e delle sue vigne. Un potenziale, come rimarca il vicepresidente nazionale di Agriturist, che non è ancora stato considerato dagli operatori del settore. “La Franciacorta – rimarca – deve saper diventare la Riviera del Bresciano”. E questo percorso è già avviato. Con iniziative che mirano a completare e a far conoscere l’offerta del territorio. Come il Festival del Franciacorta, il 29 e 20 ottobre, che prevede tour tra le cantine, tra le quali Al Rocol, e le eccellenze dell’area. L’agriturismo Al Rocol è stato strutturato in questi anni per rispondere alle attese dei moderni turisti del gusto. Si estende su 34 ettari, gran parte nella collina retrostante la sede aziendale che dispone degli alloggi, della piscina, ed è arricchita anche dalla presenza di caprioli, e di conigli domestici che intrattengono i più piccini. Mentre tra i vigneti è stato realizzato un percorso che conduce alla sommità del colle, dove si trova l’installazione tradizionale dalla quale l’azienda ha preso il nome: il roccolo. L’antico allestimento fatto di piante e materiale vegetale che veniva utilizzato per la cattura degli uccelli di passaggio. Chiamato appunto il ‘rocol’. Lungo la salita sono indicate le essenze arboree e le piante tipiche dell’area. Che Francesca, la sorella di Gianluigi, con passione e competenza illustra ai visitatori, con particolare riguardo ai più piccini. Un percorso che tra breve sarà messo a disposizione dei visitatori e degli enoturisti che frequentano l’azienda. A ottobre questa opportunità diverrà la formula del ‘Trekking tra i vigneti’. Che si affiancherà alle suggestive opportunità che gli appassionati del pedale incontrano sulle strade del lago d’Iseo. E nelle vallate della Franciacorta. Terra, che ha dato i natali a campioni delle due ruote come Bontempi. Al Rocol è composto da cinque diverse masserie. Che appartenevano alla famiglia. La mamma di Gianluigi, Daniela, pur essendo un’insegnante di lingue della scuola alberghiera, ha scelto di occuparsi della cucina nell’agriturismo che segue tuttora. Abbiamo potuto gustare le sue capacità con il piatto tradizionale: il morbidissimo manzo all’olio. Gianluigi è impegnato nella cantina e nella promozione dei vini, che, oggi, per metà sono di bollicine di pregio: il Franciacorta. Tra tutti il ‘Cà del Luf’, 100 per cento Chardonnay come il ‘Dosaggio Zero Castellini’. Nonché il Satèn Docg ‘Martignac’, Millesimato come ‘Ca del Luf’, e il Rosè Docg ‘Le Rive’. L’altra metà della produzione è invece dedicata ai tradizionali vini del territorio: Curtefranca rosso, Curtefranca bianco e due Igt. Nell’agriturismo, accanto ai confortevoli alloggi che consentono di degustare i vini in piena tranquillità, dopo la visita in cantina è possibile abbinare i vini aziendali ai piatti e ai prodotti tradizionali dell’azienda e del territorio. E immergersi nei sapori della Franciacorta in un ambiente familiare e rilassante.

Carlo Morandini

Ome, 27 agosto 2015.