Rilanciare la cultura del volo attraverso il coronamento di
22 Dicembre, 2019un sogno divenuto realtà
Un sogno che è divenuto realtà: un campo d’atterraggio e di decollo ai piedi delle Alpi per favorire le escursioni degli appassionati sull’incomparabile scenario delle nostre montagne, e nel contempo un punto di appoggio per gli aviatori che dai Paesi del nord si affacciano oltre la catena montuosa per visitare i luoghi e i paesaggi mediterranei. Appassionati, che possiedono 200 mila velivoli dislocati oltre l’arco alpino. L’aviosuperficie “Nino Pittini” Avro s.r.l., di Rivoli di Osoppo, rappresenta il coronamento delle attese dei tanti fan del volo, che hanno trovato in Gabriele Lualdi il catalizzatore delle loro aspirazioni. Assieme alla sorella Carla, Lualdi ha infatti costituito la fondazione Lualdi Aerospazio E.T.S. . Che ora gestisce l’aviosuperficie, ed è dotata di tutti i servizi, anche il self service per il carburante, necessari per dare piena assistenza a chi desidera librarsi in volo dalla piana di Osoppo con gli ultraleggeri, ma anche con velivoli della cosiddetta aviazione generale, che in sintesi comprende tutti i velivoli privati e gli aerotaxi. Ma anche a chi sorvola le Alpi per raggiungere e visitare le bellezze del nostro territorio e degli altri Paesi mediterranei. Gabriele Lualdi inseguiva questo sogno da tempo. Spenti i riflettori sull’aeroporto di Campoformido, che vanta un passato glorioso legato agli albori dell’aviazione militare, e che Lualdi sarebbe stato disponibile a rilanciare, non era rimasta alcun’altra opzione per gli appassionati friulani per librarsi in volo partendo da un sito non lontano dalla città, facilmente raggiungibile anche dall’autostrada, collocato in un’area dotata degli spazi sufficienti e necessari per assicurare sicurezza e qualità del volo. Così, Gabriele ha costituito la Fondazione, che come ci tiene a evidenziare è un lascito. È quindi di tutti, e ha lo scopo di valorizzare e sostenere la cultura del volo e dell’aeronautica. Che cosa intenda Lualdi è presto spiegato: l’Aviosuperficie di Osoppo è a disposizione di tutti, per assecondare le attività di formazione di tutte le figure professionali che si sviluppano attorno all’areonautica: dai meccanici, ai progettisti, agli assistenti di volo, ai piloti. Oltre che per favorire chi ama volare, per turismo ma anche per lavoro, e il volo sportivo, con l’aliante e l’ultraleggero, il paracadutismo e le altre attività del mondo dell’aria. La Fondazione, intende favorire anche il mantenimento della memoria storica dell’aviazione. Che nella zona ha radici lontane. Il Friuli Venezia Giulia è infatti una delle regioni che hanno una tradizione lontana, risalente ai primi anni successivi agli esperimenti di volo dei fratelli Writh, con le aviosuperfici di Gorizia, di Campoformido, e altri siti che hanno una storia. Peraltro, negli anni ’50, il primo elicottero italiano in grado di volare fu realizzato ad Anduins nel 1953 da Carlo Leopoldo Lualdi, il padre di Gabriele. Come si sosterrà la Fondazione Lualdi? Attraverso lasciti e donazioni, come quella importante già assicurata da Lualdi, e i ricavi delle prestazioni dei servizi. A dimostrazione di quanto fosse atteso questo momento dagli appassionati del volo, alla giornata inaugurale hanno preso parte oltre cento velivoli provenienti da tutta Italia, ma anche dall’Austria e dalla Slovenia. Che hanno regalato alla piana di Osoppo uno spettacolo suggestivo. I non più giovani, ricordano che sull’aviosuperficie che era tracciata ai piedi del forte di Osoppo, negli anni ’70 atterrò un Mig proveniente dalla Cecoslovacchia, condotto da un pilota che era riuscito a valicare la fitta rete di controlli radar allora esistente. E il primo punto di appoggio individuato dal pilota fu proprio la piana di Osoppo. Come ricorda Lualdi, oltre le Alpi sono oltre 200 mila i possessori di velivoli. Si apre dunque un nuovo segmento turistico. Favorito da una struttura adeguata e capace di dare assistenza anche agli aviatori in transito. Che proseguiranno verso una delle altre numerose aviosuperfici disponibili nel Friuli Venezia Giulia, o lungo la Penisola. Non solo, ma Osoppo potrà essere un riferimento anche per gli appassionati di paracadutismo e per i volovelisti, che a ridosso delle Prealpi trovano le correnti e le termiche necessarie per spingersi anche lontano librandosi nel silenzio sospinti dal vento e non dal motore. L’aviosuperficie “Nino Pittini” si sviluppa su un’area di 150 mila metri quadrati, dispone di 2500 metri quadrati di hangar, di una pista asfaltata lungo 850 metri e larga 18, di una pista d’erba di 550 metri per 30, della torre di controllo e della club house.