Rifiuti :il prezzo del greggio penalizza l’economia circolare
9 Novembre, 2021La società è ripartita e con essa l’economia, in alcuni settori al di sopra delle aspettative.
La ripresa delle attività comporta cambiamenti in tutti i settori della vita quotidiana, e se segna la ripartenza di molte attività, di conseguenza crea un aumento della produzione di rifiuti che per molti mesi era stata limitata pressoché esclusivamente a quelli derivati dagli usi e dalle abitudini domestiche.
Compresi quelli particolari, come gli imballaggi delle spedizioni postali o via corriere, che la pandemia ha fatto decollare in modo esponenziale.
Ma al di là di queste considerazioni specialistiche, circoscritte all’attività di riuso dei rifiuti, all’attivazione di quella che viene chiamata ormai diffusamente l’economia circolare, proprio in queste settimane emerge un fenomeno che non può essere trascurato: l’aumento del costo dei carburanti, che è stato sensibile, sia a carico dei cittadini che delle aziende.
Ma si riflette anche sul costo del trasporto dei rifiuti, che certamente inciderà anche sul conferimento dei rifiuti alle aziende deputate a trasformarli e a riciclarli.
Anche se secondo certe correnti di pensiero degli economisti, l’incremento dei carburanti, in queste settimane davvero significativo, dovrebbe essere contenuto e rientrare a breve, ed è causato da dinamiche macroeconomiche e politiche che sono distanti da noi, l’attuale situazione incide certamente sia sulla regolarità e sulla qualità del conferimento, che sull’attività delle aziende come Ergoplast.
Che se hanno tenuto anche alla pandemia, e hanno a volte potuto espandere l’occupazione consolidando la propria realtà aziendale, si trovano a fare i conti con uno scenario che è nuovamente cambiato.
Il rischio è che si perda per strada quel lavoro di sensibilizzazione dei cittadini sulla raccolta differenziata, sulla necessità di considerare i rifiuti una possibile risorsa economica e occupazionale per la società e non una massa scomoda, a volte inquinante, della quale doversi liberare senza lasciare traccia, che è stata costruita nel tempo.
Per evitare che questo accada, ecco l’esigenza di sollecitare la formazione, l’informazione dei cittadini.
Partendo dai più giovani, perché spesso sono loro a sensibilizzare le famiglie su questi principi.
Ma soprattutto saranno loro, in futuro, a decidere la qualità del mondo nel quale vorranno continuare a vivere.
Guido Dorigo