Obiettivo zero rifiuti di G. Dorigo
7 Aprile, 2021
Rieccoci capitati nel ‘lockdown’. Previsto, atteso, prevedibile. Certo è che ha cambiato completamente le nostre abitudini.
Tant’è che la contrazione della libertà, anche se ci pesa e danneggia non poco sotto il profilo economico, sembra quasi ci pesi di meno, forse perché diamo per scontato come andrà a finire.
Nel mondo ambientale è cambiato qualche cosa? Forse è cambiato che siamo più attenti e regolari nel conferire ed eliminare i rifiuti.
E si tratta di una costatazione rassicurante, perché l’effetto più evidente della seconda fase della pandemia si riscontra nell’aumento dei rifiuti urbani.
Mentre è diminuita la produzione di rifiuti ingombranti, imballaggi, residui di impacchettamento o della confezione di prodotti particolari.
Ovvero, il mondo dei rifiuti, per il periodo del ‘lockdown’ cambia orientamento e amplifica le esigenze di raccolta, smaltimento, trasformazione dei rifiuti urbani.
Un dato importante, perché occorre capire se le strutture di smaltimento, di recupero e riciclo sono preparate a questo cambiamento.
O meglio ai cambiamenti temporanei, ormai quasi periodici. Come uscirà l’economia circolare da questo periodo così complesso e dai risvolti spesso imprevedibili?
I cittadini si sono ‘auto-educati’ nel periodo dell’emergenza sanitaria?
Guido Dorigo