Loretto Pali e il Rinascimento del Castello di Spessa: Storia, Vino e Visione nel Cuore del Collio
21 Ottobre, 2025
Di Marco Morandini
L’innata curiosità per la storia: forse è questa la motivazione interiore che ha spinto Loretto Pali, industriale friulano, a innamorarsi dei reperti storici, dei monumenti, e a viaggiare per conoscere e comprendere culture, usi e tradizioni differenti dalla propria terra.
Una passione che ha coltivato fin da giovane, anche mentre iniziava a occuparsi dell’azienda di famiglia, a Bicinicco e Buttrio, pur con il tempo sempre più limitato da dedicare a quello che rimaneva uno dei suoi hobby più sentiti.
Fu probabilmente l’intuizione di ciò che il patrimonio storico e culturale poteva rappresentare non solo per lui e la sua famiglia, ma anche per il territorio, a spingerlo, alla fine degli anni ’80, ad acquistare il Castello di Spessa, a Capriva del Friuli, a pochi chilometri dal confine con l’allora Jugoslavia.
Un confine difficile, ma che, come lui stesso ama ricordare, grazie alle restrizioni militari ha permesso di preservare l’integrità del paesaggio e dei dolci declivi del Collio.
Il castello, in stato di semiabbandono, sorge su un colle dove gli antichi romani avevano già edificato una torre d’avvistamento lungo la via che collegava i Balcani al cuore della Penisola. Intorno al 1200, la famiglia tedesca degli Ungrispach vi costruì l’attuale maniero. Il loro stemma è ancora oggi visibile sul pozzo adiacente alla fontana in pietra del giardino padronale.
L’aspetto attuale del castello si deve a una ristrutturazione ottocentesca a cura dello stesso architetto del Castello di Miramare di Trieste, che ne ha influenzato lo stile e l’impostazione.
Negli anni ’20 del Novecento, Giorgio Stavro di Santarosa vi fondò un’azienda vitivinicola e un allevamento di cavalli da corsa. Nel 1939, in vista del secondo conflitto mondiale, l’esercito italiano realizzò un bunker militare che, dopo la guerra, fu occupato prima dai tedeschi e poi dagli americani.
Oggi, dal colle del castello, è possibile ammirare un’ampia proprietà arricchita da 100 ettari di vigneti, un golf club, fabbricati storici e moderni che formano un albergo diffuso. Accanto alle stanze ricavate nel castello, ci sono una quarantina di alloggi in formula B&B molto richiesti da turisti austriaci, tedeschi e americani, affascinati dalla bellezza del Collio e dall’ospitalità della famiglia Pali.
Il Collio, meta ideale per gli amanti del turismo lento e dei paesaggi naturali, oggi si distingue per la sua produzione di vini di pregio capaci di raccontare l’identità del territorio.
Loretto Pali fu tra i primi, all’inizio degli anni ’90, a comprendere le potenzialità della viticoltura friulana. All’epoca, l’offerta enologica era limitata a pochi vitigni autoctoni; i vini bianchi erano consumati giovani, i rossi riservati all’invecchiamento.
Con l’aiuto di un enologo esperto, Pali ha rotto questa tradizione, avviando l’invecchiamento non solo dei rossi, ma anche di vini bianchi fermi e spumanti, con ottimi risultati. È un lavoro meticoloso, avviato oltre vent’anni fa, che oggi dà grandi soddisfazioni.
Ma la sua visione non si è fermata in superficie. Con l’aiuto di due muratori locali, Pali ha realizzato una galleria sotterranea che dal pianterreno del castello scende per 20 metri, collegando il maniero al bunker. Dopo due anni di lavori e restauri, il bunker è stato trasformato in un suggestivo spazio di conservazione dei vini da invecchiamento, con nicchie e locali dedicati, oggi contenenti migliaia di bottiglie, non più di 1.500 per annata e per tipologia: bianco, rosso, spumante.
In occasioni speciali, come la visita dei giornalisti di ARGA FVG, è stato possibile assaggiare un Merlot del 2003 che, dopo l’apertura e l’aerazione, ha confermato la sua straordinaria eleganza.
Anche lo spumante da Pinot grigio, invecchiato fino a cinque anni dalla sboccatura, e il Friulano (ex Tocai), con il suo delicato sentore di mandorla dolce, rappresentano vere eccellenze del territorio.
La visita al Castello di Spessa, guidata dallo stesso Loretto Pali, ha consentito di scoprire anche un aspetto culturale importante: la permanenza nel maniero di Giacomo Casanova, a cui è dedicato un premio letterario ideato proprio da Pali.
Grazie alla sua lungimiranza, ciò che rischiava di diventare un rudere è oggi un punto di riferimentoper l’attrattività del Collio e dell’intero Friuli Venezia Giulia. Un luogo capace di incantare anche i turisti delle grandi navi da crociera che approdano a Trieste, offrendo un’esperienza che supera ogni aspettativa e incarna il fascino senza tempo delle colline friulane.