#giornalisti: corso di ARGA FVG a I Feudi di Romans a Pieris (Go) su Foreste e terapia forestale
5 Marzo, 2023#rivierafriulana: l’ambiente boschivo plasmato dall’uomo e i terreni vitati recuperati dall’Isonzo
#formazione: la seconda tappa di un percorso triennale era su foreste e salute transfrontaliera
Il paesaggio forestale, come oggi lo conosciamo, è stato forgiato negli ultimi secoli dall’uomo, da un’attenzione naturalistica che faceva parte della cultura popolare.
Fino alla prima metà del secolo scorso piantare nuovi alberi rappresentava un rito che si ripeteva di anno in anno e coinvolgeva l’intera comunità locale guidata dal Parroco e dalle autorità del posto. Un percorso che trova diverse analogie con quello imprenditoriale orientato alla massima attenzione per l’ambiente naturale che i pionieri della viticoltura della Riviera friulana hanno seguito nella seconda metà del ‘900. Proseguendo poi fino ai nostri giorni con il supporto dei figli altrettanto appassionati delle terre, spesso delle ghiaie dell’area, tanto da saperne ricavare l’essenza della civiltà contadina.
È quanto è stato evidenziato in occasione del corso per giornalisti organizzato da ARGA FVG all’azienda I Feudi di Romans, di Enzo Lorenzon, a Pieris (Go).
Lo sviluppo della forestazione che coincide con una modifica del paesaggio montano e boschivo nel Friuli Venezia Giulia è stata ripercorsa da Gabriele Cragnolini, commissario del Corpo forestale della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, e nel contempo presidente della sezione friulana di Italia Nostra.
Nel tempo il bosco e la foresta sono entrate nella cultura locale e nel Dna delle genti del FVG e del Nordest, mentre la curiosità, l’interesse, lo studio, ma anche la necessità di trovare soluzioni a disturbi e malattie non sempre risolte con le cure tradizionali hanno portato alcuni ricercatori scoprire la Terapia forestale. Maurizio Droli, uno dei pionieri di questa terapia naturale che si affianca a quelle tradizionali ha ricordato le tappe della scoperta dei benefici di questa pratica che arreca benessere anche in importanti patologie e facilita la cura e la guarigione.
Un percorso avviato nel 2010 e oggi replicato anche in altre realtà europee, che come ha ricordato Droli ha consentito di individuare nel Friuli Venezia Giulia sentieri e siti dove la presenza del bosco riesce a trasmettere un’azione terapeutica ed è capace di migliorare lo stato fisico verso la salute.
Salute transfrontaliera e turismo sanitario sono poi stati i temi affrontati da Leopoldo Comisso, referente mobilità sanitaria internazionale dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale, già coordinatore del W.P. 8 del progetto europeo HoNCAB sulla sanità transfrontaliera: un utile vademecum per chi va all’estero per turismo o ci si deve recare per lavoro o necessità.
Infine, Claudio Lucas, Ricercatore di medicina interna all’Università di Trieste, ha parlato di una tematica di stretta attualità: i cibi sintetici e le loro possibili interazioni con il corpo umano anche se presenti indirettamente nella catena alimentare.
L’evento formativo, come anticipato nella premessa, si è poi ricollegato all’attività che ha ospitato l’iniziativa. Il corso era organizzato con la collaborazione di Italia Nostra, dell’Associazione dietologi italiani e dell’Associazione culturale La Riviera friulana. Quest’ultimo sodalizio mette in rete, tra l’altro, assieme a realtà culturali, istituzioni, realtà del territorio, anche le attività di eccellenza dell’area situata tra i fiumi Tagliamento e Isonzo, compresi i loro bacini, la fascia del litorale e il retroterra.
Attività e realtà tra le quali c’è Feudi di Romans. Come ha rievocato Enzo Lorenzon, l’azienda agricola Lorenzon, oggi Feudi di Romans, che ha ottenuto successi tra i prodotti enologici a livello internazionale ricavando i terreni oggi vitati dalle ghiaie e dalle terre argillose adiacenti all’Isonzo, è cresciuta sempre ponendo grande attenzione all’ambiente circostante, ottenendo, tra gli altri, negli anni scorsi la Medaglia d’oro a Bruxelles, nel Gotha dei vini bianchi, con il Sauvignon.
Un’altra scommessa di Enzo assieme ai figli Davide, enologo, e Nicola, alla parte commerciale, ha ottenuto il massimo livello tra i riconoscimenti enologici: la Medaglia d’oro al Merano Wine Festival. Si tratta di Sontium, un blend da uve bianche dedicato al fiume Isonzo, ovvero, l’origine e la matrice della qualità dei terreni vitati di Feudi di Romans, realizzato con uve di Ribolla Gialla, Malvasia, Friulano (già Tocai friulano) e Traminer, che è stato degustato assieme a una selezione di affettati realizzati nell’Isontino, tra i quali quello più delicato di cervo. Per il cervo con polenta bianca e il radicchio La Rosa di Gorizia, preparato personalmente da Enzo Lorenzon, appassionato oltre che del territorio, delle culture locali, del mondo rurale e della vitivinicoltura di qualità anche di caccia e di cucina, attività che gli ha consentito di ottenere riconoscimenti anche nelle competizioni di settore, è stato prescelto il Merlot Feudi di Romans. Invece, con gli insaccati e il primo, Lorenzon ha optato per il Friulano. Anche se pure Sontium ha consentito, come gli altri vini degustati, di valorizzare il pregio dei prodotti curati dagli esperti norcini della zona seguendo le preziose indicazioni di Enzo Lorenzon.
Ida Donati