Corso ODG presso il museo della Civiltà Contadina ‘Storie di tradizioni e di sviluppo rurale’
7 Novembre, 2024“Esplorando l’Eredità di Piero Pittaro: ‘visionario’ della Viticoltura Friulana e Custode della Bellezza”
Codroipo, 5 novembre 2024.
Il Museo della Civiltà Contadina dell’azienda Vigneti Pittaro, a Codroipo, ha ospitato un corso di formazione per giornalisti, occasione per visitare i realistici allestimenti che ripropongono frammenti della storia della società friulana e di momenti emblematici della vita del mondo rurale, ma anche di quello mondano e culturale.
Nel corso dell’evento, il giornalista e moderatore Carlo Morandini l’enologo dell’azienda, Stefano Trinco, per l’ospitalità, nel segno del ricordo di Piero Pittaro, che era iscritto all’Associazione regionale della stampa agricola, agroalimentare, ambiente e territorio (ARGA FVG). All’interno del Museo di Pittaro, incantevole cornice per esplorare l’arte vetraria, i giornalisti hanno così avuto l’opportunità di immergersi in un’ambiente arricchito da creazioni uniche e affascinanti, allestimenti frutto della passione di Pittaro per la sua terra, il Friuli. Oggetti, elementi, cimeli che riflettono la passione e la dedizione di Piero che lo ha spinto a collezionare queste forme d’arte, spesso rare preziose. La visita al Museo della Civiltà Contadina è l’occasione per un’esperienza affascinante, che consente di ammirare la ricostruzione di ambienti e spazi che riproducono fedelmente gli stili di vita degli anni ’50, ’60, ‘70.
Oltre agli oggetti e ai manufatti esposti, il museo presenta anche vestiti e capi di abbigliamento dell’epoca indossati da realistici manichini che paiono animare gli allestimenti, e permettono ai visitatori di immergersi completamente nel contesto storico e culturale di quei tempi. Questa rappresentazione vivida e realistica contribuisce a rendere l’esperienza museale coinvolgente e memorabile per chiunque desideri conoscere e apprezzare la vita e le tradizioni delle generazioni passate.
Proseguendo nel percorso formativo della giornata, la giornalista Adriana Ronco Villotta, membro del Club per l’Unesco di Udine, ha brillantemente illustrato diversi aspetti legati all’arte vetraria nei secoli, enfatizzando l’importanza della conservazione e valorizzazione di queste antiche tradizioni. Ha infatti evidenziato il ruolo significativo che l’artigianato vetrario ha svolto nella storia e nella cultura della regione, sottolineando la sua importanza nel patrimonio artistico locale.
Il territorio del FVG ha una ricca tradizione vetraria , che affonda le sue radici sin dal 1500. La tenuta di Piero Pittaro rappresenta un luogo unico dove è possibile ammirare una vasta collezione di manufatti in vetro che esaltano le antiche tecniche di produzione e lavorazione. Una raccolta che è partita ricercando bottiglie di forme e aspetto sempre diversi, alcune vere opere d’arte.
È importante sottolineare – ha detto Ronco Villotta – che il vetro è universalmente considerato il materiale migliore per conservare il vino in modo sicuro, mantenendone intatte le caratteristiche organolettiche, e per questo le bottiglie sono state uno dei primi temi della raccolta, che poi sarebbe divenuta museale, di Piero Pittaro.
Adriana Ronco Villotta ha quindi sottolineato le meravigliose opere di ceramica raffiguranti Arlecchino e le maschere di Carnevale che adornano una delle pareti del museo e fanno parte della evoluzione della raccolta, creazioni artistiche che rappresentano un importante patrimonio culturale e sono esempi straordinari di maestria artigianale e creativa.
Le ha fatto seguito Stefano Trinco, allievo e poi stretto collaboratore di Pittaro del quale ora prosegue l’impegno, per ricordare come Piero sia stato un precursore e innovatore nel settore vitivinicolo, che ha portato la viticoltura friulana a livelli di eccellenza attraverso l’unione la valorizzazione della tradizione, la ricerca dell’innovazione e il paradigma della bellezza.
Il museo, ha ricordato Trinco, è valorizzato da una ricercata ambientazione che Pittaro ha composto nel tempo, frammento dopo frammento, adoperandosi personalmente nella ricerca di pezzi rari, oggetti emblematici e rappresentativi del tempo e dei settori anche sociali considerati, raccolti e valorizzati nel cuore dell’azienda senza mettere il museo in connessione con la stessa. Quasi che fosse la rappresentazione delle vite parallele di Pittaro, quella del grande enologo che ha contribuito oltre che alla nascita e concretizzazione del Vigneto Friuli, del quale ha seguito e accompagnato la crescita e lo sviluppo passo dopo passo, e dell’uomo di cultura appassionato dell’arte, della letteratura, del bel canto, ma anche della cultura del suo territorio. così, oggi, ha rilevato Trinco il Museo della Civiltà contadina e dell’arte vetraia rappresenta un punto di riferimento culturale per la regione e non solo.
Piero Pittaro, enologo di grande talento, aveva una passione speciale per il Pinot Grigio di qualità, che espresse creando, tra i primi a Nordest, lo spumante metodo classico seguito allora da poche altre storiche aziende friulane; una sfida, forse per dimostrare ancora una volta che non solo il territorio collinare consente di realizzare grandi prodotti enologici, perché i grandi vini possono essere prodotti anche dalle viti della pianura, delle Grave del Friuli. Pittaro, ha ricordato Trinco, ha rappresentato una figura poliedrica e fondante per l’economia del Friuli Venezia Giulia e del Nordest: sindaco di Bertiolo, poi presidente dell’Ente Friuli nel Mondo, l’organizzazione dei Fogolars, le comunità, i sodalizi dei friulani emigrati nel mondo, ha trasmesso alla viticoltura e all’agricoltura più in generale un messaggio importante: si tratta di settori che rivestono pari dignità, a volte una ulteriore rilevanza perché sono al centro della vita di ogni giorno, dell’alimentazione e della condivisione culturale. Per dimostrare questi concetti, Pittaro, che in Regione aveva fondato il Centro vitivinicolo del FVG, organismo di importanza capitale per lo sviluppo della vitivinicoltura, centrale di servizi per tutti gli attori del comparto, era animato dalla costante ricerca di nuove tecniche e approcci sempre orientati a soddisfare le esigenze in evoluzione dei consumatori.
La passione di Piero Pittaro per il vino e l’ambiente e il rispetto per il mondo della natura e il territorio si è concretizzata attraverso investimenti mirati volti a migliorare la qualità delle uve, promuovere l’enoturismo e adottare pratiche sostenibili nella produzione. Questa visione ha collocato la sua azienda in una posizione di eccellenza nella valorizzazione del territorio e delle tradizioni locali: una posizione che ora Trinco e gli altri attori dell’attività mantengono perseguendo sempre gli stessi obiettivi distintivi di questa realtà.
L’eredità di Piero Pittaro continua a ispirare e influenzare il mondo vitivinicolo della regione e del Nordest,, mantenendo vivo il suo spirito improntato alla innovazione nel pieno rispetto della tradizione. Trinco ha infine ricordato Marco Felluga, un altro Patriarca del vigneto regionale, scomparsi a una settimana di distanza l’uno dall’altro: una singolare coincidenza se si considera che avevano inaugurato le loro cantine negli anni ’80 a pochi giorni di distanza.
Dopo l’enologo Trinco, che è stato anche presidente regionale dell’Assoenologi e ora è presidente della FederDoc del FVG, Gabriele Cragnolini, agronomo forestale e presidente della sezione friulana dell’associazione Italia Nostra APS, organismo che si occupa della tutela del patrimonio storico, artistico e naturale del nostro Paese, ha ricordato che la regione è ricca di specie botaniche uniche al mondo, presenti in quantità esclusive solo in questo territorio. il Forestale ha illustrato con una esposizione approfondita alcune caratteristiche e le varietà botaniche particolari che crescono soltanto sul nostro territorio.
Amos D’Antoni, vice presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Friuli Venezia Giulia e presidente onorario di ARGA FVG, ha poi voluto ricordare il compianto amico Piero, citando le tappe di uno sviluppo anche normativo che si deve all’esperienza, alla competenza e alla passione dell’enologo e viticoltore, Pittaro.
Anche Enzo Cattaruzzi, amministratore, friulanista, anch’egli vicino a Pittaro in alcune delle tappe essenziali delle sue esperienze, in particolare nel settore della pubblica amministrazione e degli enti locali, ha parlato di Piero come di un amico e di un grande personaggio che ha lasciato una grande eredità attraverso le bellezze custodite nella sua azienda, il museo del vetro e quello della civiltà contadina.
Attraverso la sua azienda vinicola e il suo impegno nel settore, ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo e nell’eccellenza del settore vitivinicolo locale e internazionale e ha contribuito a valorizzare il territorio e a promuovere la qualità dei vini del Friuli Venezia Giulia, lasciando un’impronta duratura nel panorama vitivinicolo locale.
La visita al museo è proseguita con la guida della signora Anna, compagna del compianto Piero, una Soprano che con lui aveva condiviso la passione per la lirica. Anna ha guidato i giornalisti attraverso le diverse sezioni del museo, illustrandole con aneddoti e ricordi legati alla vita e al lavoro del fondatore.
Con la sua voce melodiosa e il suo racconto appassionato, Anna è riuscita a trasmettere l’amore e la dedizione che Piero ha sempre dimostrato per il mondo dell’arte, del vino e della cultura contadina.
La presenza di Anna ha reso ancora più intima e significativa l’esperienza della visita, offrendo ai giornalisti l’opportunità unica di conoscere il lato umano e personale di Piero e gli elementi dello straordinario contributo che ha offerto al patrimonio enologico, ma anche allo sviluppo dell’agricoltura, dell’enogastronomia e del turismo territoriale che ora sono il biglietto da visita della regione.
Ida Donati