Ambiente : vademecum sui rifiuti nr.2
30 Dicembre, 2019La prima selezione deve avvenire tra le pareti di casa
Ogni giorno ognuno di noi produce una quantità di rifiuti e scarti che soltanto chi, in casa, si prende l’incarico di raggrupparli e conferirli nel contenitore, nel sito, nel luogo di raccolta riesce ad avere la consapevolezza del loro volume.
È per questo che un percorso didattico formativo è utile, e serve a rendere tutti i cittadini consapevoli del problema. E prepara i giovani a un comportamento adeguato ad affrontare con consapevolezza una pratica quotidiana e inevitabile.
Perché, se non viene affrontato con un minimo di conoscenza, lo smaltimento dei rifiuti poi diviene un problema per tutti. Dunque, in casa, gran parte dei cibi e dei prodotti per la cucina è confezionata in contenitori, sacchetti, buste, recipienti. Che una volta svuotati vanno inseriti tra i rifiuti umidi, se contengono una percentuale significativa di resti alimentari. Tra quelli del indifferenziato, gli altri.
Oggi leggiamo ancora diversi giornali, quotidiani, periodici, magazine. Riceviamo la posta nelle buste. Spesso gettiamo i fogli contenuti. Vanno nella carta. Bottiglie e contenitori di vetro e plastica rappresentano un altro elemento diverso ma più ingombrante, che non si può comprimere per ridurne il volume.
Che pesa. E anche questi vanno smaltiti diversamente. E poi vedremo perché. Quindi, già stando a quanto abbiamo appena detto, ogni famiglia, ogni persona che vive in una unità abitativa ha il compito di dividere i rifiuti che produce, per fare una prima mano a chi poi dovrà occuparsene. Quindi, divisi sì, ma dove li mettiamo?
Per avvicinare i più piccini all’argomento, questo può essere l’inizio di un gioco, che li aiuterà a fare in modo che il comportamento acquisito da piccoli diventi abitudine da grandi. Facendo risparmiare loro tempo per liberarsi dei rifiuti, e soldi alla comunità, riducendo i costi della raccolta.
Il bimbo più curioso, una volta che gli avremo cercato di spiegare tutto questo ci chiederà: sì, vabbè, ma dove li mettiamo? In quattro contenitori diversi, fatti apposta per trattenere odori e un minimo di residui liquidi, e contrassegnati per facilitare la prima selezione, che avviene in casa. Seconda domanda del bimbo che rischia di divenire impertinente: ma i contenitori ce li teniamo in casa? Se disponiamo di un terrazzo spazioso, potrebbe anche essere. O di una veranda. Per evitare che sprigionino odori sgradevoli. E per fare in modo che eventualmente si disperdano. Oppure? Beh, lo vedremo la prossima volta. Cav. Guido Dorigo