Agricoltura: le piccole Vespe Samurai entrano in azione anche in FVG
16 Giugno, 2020Pozzuolo del Friuli, 16 giu – Giornata importante per l’agricoltura e per l’ambiente del Friuli Venezia Giulia, perché oggi si concretizza il risultato di un lungo lavoro di ricerca, ma anche di adeguamento normativo, che la Regione, tramite l’Ersa, ha svolto assieme al Crea, e ha portato finalmente alla individuazione di un insetto antagonista della cimice asiatica.
Una specie, che in questi quattro anni ha arrecato danni ingenti alle colture e disagio alla popolazione.
La ‘Vespa samurai’ è un insetto innocuo per l’uomo, dalle dimensioni inferiori a due millimetri e privo di pungiglione, che impedirà lo sviluppo delle uova della cimice, riducendone la presenza nell’ambiente e nelle campagne. La giornata odierna rappresenta dunque la finalizzazione degli ingenti sforzi di studio e di ricerca svolti da Ersa, in sinergia con tutte le realtà omologhe italiane”.
Oggi a Pozzuolo del Friuli, il primo ‘volo’, ovvero la liberazione, avvenuta in un uliveto campione di proprietà dell’ Ersa, del primo centinaio di esemplari di ‘Trissolcus japonicus’, detta ‘Vespa samurai’.
Volo, al quale ne seguiranno altri cinquanta in tutte le aree del Friuli Venezia Giulia dove la presenza della cimice asiatica, in questi anni, è risultata invasiva per l’ambiente, anche urbano, e devastante per le colture.
Come ha spiegato Pio Roversi, direttore del Crea (il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, organismo del Ministero delle Politiche agricole, agroalimentari e forestali), che assieme ai tecnici dell’Ersa ha seguito la ricerca di un rimedio biologico alla presenza incontrollata della cimice asiatica, la ‘Vespa samurai’ avrà il compito di ristabilire un riequilibrio nella natura che l’insetto invasivo, pure alieno rispetto al nostro habitat, aveva alterato.
Il volo delle ‘Vespe samurai’ ha lo scopo di favorire l’insediamento del minuscolo insetto in un ambiente per lui nuovo, che è quello del nostro habitat. La sua presenza non nuocerà alle specie vegetali e animali.
E’ un insetto alloctono, non autoctono, e quindi, nonostante il metodo individuato, e seguito, per la lotta alla cimice asiatica dal Crea assieme all ‘ERSA sia compreso nelle prassi della lotta biologica guidata, è stato necessario modificare la legge in vigore che non permetteva l’introduzione nell’ambiente di insetti non già presenti nell’habitat”.
Il progetto fa parte di un’iniziativa a livello nazionale nella quale anche il Friuli Venezia Giulia ha avuto parte attiva per sostenere e sollecitare la ricerca, con l’obiettivo di risolvere un problema affrontato finora dall’Amministrazione con la messa a disposizione di interventi pari a oltre 7 milioni di euro, mentre sono in corso le procedure per consentire agli agricoltori di accedere anche alle provvidenze dello Stato per il ristoro dei danni subiti dalle produzioni”.
La presenza della cimice asiatica nel Friuli Venezia Giulia era stata segnalata per la prima volta nel 2014, mentre i primi gravi danni alle colture si sono registrati nel 2016.